Il tartufo di “Re del Bosco” conquista anche il “Vecchio Mulino” di Castelfranci. “Era da un po’ di tempo che sentivo parlare di questa azienda irpina e così ho deciso di provare il loro prodotto di punta”, spiega Daniele Del Polito, titolare del caratteristico ristorante irpino, punto di riferimento degli amanti della cucina irpina anche per la suggestiva location a stretto contatto con la natura.
Il tartufo fa da sempre parte della curatissima proposta del “Vecchio Mulino” che punta sulla cucina irpina tradizionale, rivisitata nella scelta di alcuni ingredienti e nell’impiattamento per andare incontro alle tendenze e ai gusti più moderni.
Il menu dello chef Vincenzo Vazza cambia in base alle stagioni, in modo da privilegiare i prodotti freschi e, per quanto possibile, a Km 0. Una linea che esalta e valorizza le straordinarie materie prime locali, come il tartufo che viene infatti utilizzato solo nei mesi invernali.
“Lo acquistiamo sempre in quantità molto ridotte, in genere per il fine settimana, quando c’è più richiesta. In cucina preferiamo utilizzarlo fresco e quindi – precisa Daniele – ce ne riforniamo in misura proporzionale all’afflusso previsto. Non amiamo congelarlo, né conservarlo a lungo”.
Il tartufo nero di Bagnoli, acquistato dall’azienda di Ernestina Gambale, è stato inserito in due proposte del menu: in abbinamento con il carpaccio di podolica e con i taglierini, tra i primi piatti di punta del tipico ristorante di Castelfranci. “Il prodotto è di qualità – continua Daniele – e quindi contiamo di utilizzarlo a breve anche in altri piatti”.
Il difficile momento che sta vivendo la ristorazione costringe, in qualche modo, a scelte oculate e mirate. “L’emergenza Covid ha inciso non poco sulla nostra attività. Il nostro auspico – conclude il titolare del “Vecchio Mulino” – è di risalire presto la china, puntando soprattutto sui prodotti tipici del nostro territorio, tra i quali c’è sicuramente il tartufo, un prodotto che rappresenta uno straordinario valore aggiunto nei piatti in cui è utilizzato”.